Oggi C’è una specie di disaffezione della gente verso l’arte contemporanea, che spesso è sentita come distante, autoreferenziale, solo per gli addetti ai lavori.
Ester Maria Negretti porta un contributo originale ed estremamente contemporaneo per la sua visione dell’arte in quanto vuole parlare del mondo e dello spirito del tempo in cui viviamo. In un momento storico di grande insicurezza com’è questo, la continuità tra passato e futuro e la lezione esistenziale che emerge da un mondo in rovina, com’è quello di Negretti, possono rappresentare un punto di appoggio, una rinascita dello sguardo del pubblico che potrà orientarsi, una volta accettate le rovine, verso la rivelazione che un futuro diverso è possibile.
Negretti avvicina il grande pubblico a un linguaggio, quello dell’Arte Contemporanea, che è più affine di quanto si pensi a quello della vita di tutti i giorni. Lei crea delle occasioni di incontro, a volte proprio di inciampo, sceglie luoghi che le permettono un dialogo aperto con il fruitore, con la città, dove contenitore e contenuto possono dialogare e far scaturire riflessioni. È proprio su questo scambio reciproco tra luogo, artista e pubblico che si fonda il suo lavoro.
Come nell’incontro tra parole e musica in una canzone, così luogo e artista in qualche modo si scelgono a vicenda, chiamandosi per indizi di identità. La risposta, l’affetto e l’attesa crescente per le sue mostre ci dimostrano che …. funziona.