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L’OPERA PERFETTA

Diceva Oscar Wilde: ‘Possiamo raggiungere la perfezione per mezzo dell’arte e soltanto con l’arte; l’arte, e nient’altro che l’arte, può  offrirci un rifugio contro i sordidi pericoli dell’esistenza’.<br>Quello a cui un artista aspira è creare un’opera perfetta. Ma che cos’è la perfezione, forse la bellezza?
Per i Greci la bellezza era perfezione, bene, virtù e aveva una realtà autonoma, come una realtà autonoma aveva il brutto, che era anche il male, l’imperfezione.  Per noi moderni la bellezza non esiste in sé.  Il luogo naturale della bellezza è l’arte. L’arte moderna ha privato il bello e il brutto della possibilità di esistere per se stessi. Le avanguardie artistiche, per esempio, hanno spostato  i  confini del gusto. E’ una caratteristica dell’arte contemporanea mischiare insieme il bello e il brutto.
L’arte a volte idealizza, tenta di cogliere il nucleo simbolico, il nucleo di senso, un significato che è dentro le cose visibili e che non verrebbe fuori se non ci fosse la dimensione artistica. L’arte  contemporanea tenta di suscitarci delle idee, associa quindi all’opera d’arte la capacità di suscitare nell’uomo le emozioni.
Ma perché non diciamo il contrario, cioè che l’uomo ha in sé dei valori, dei sentimenti che vede riflessi nell’opera d’arte?

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