Ieri pomeriggio, passeggiando per il centro, ho incontrato la mia amica Marisa: era dal giorno della maturità che non ci vedevamo. Ci siamo corse incontro, abbracciandoci. Marisa purtroppo era molto affannata, e mi ha salutato velocemente, raccontandomi del problema che la stava affliggendo: stava correndo alla ricerca di qualcosa di unico e speciale da regalare per Natale, e non aveva assolutamente il tempo per fermarsi a parlare. Alla sera mi arriva un messaggio di lei, che, scusandosi, mi dice che le era tanto dispiaciuto di non essersi potuta fermare, perché il problema dei regali di Natale le metteva tremendamente ansia, poiché si riduceva sempre all’ultimo momento a scegliere qualcosa che, alla fine, così speciale non era.
Questa notte sono andata a letto pensando a Marisa, ai bei vecchi tempi passati insieme, alle uscite e alla bigiate.
Durante il sonno ho sognato Marisa tra tanti colori, proprio come facevamo alle scuole superiori, tra tempere, pennelli, fogli colorati e tante risate.
E così, questa mattina, seduta alla scrivania in studio, di scatto ho chiuso il computer.
“Marisa!”.
La risposta giusta era proprio davanti a me.
La nuova collezione di mini quadri avrebbe aiutato Marisa, non solo per questo Natale, rendendolo originale, ma per ogni occasione.
La possibilità di fare regali pensati, unici e personali coi quali creare una collezione d’arte, da arricchire ogni anno, avrebbe entusiasmato i suoi cari.
“Pronto, Marisa? Ciao, sono Ester!”